CONCLUSO CON SUCCESSO IL CONGRESSO 2021 “FUTURE RESPECT, IMPRESE SOSTENIBILI, PRATICHE A CONFRONTO”

Dal 10 al 12 GIUGNO sono tate messe a confronto le migliori pratiche e i casi di successo, le criticità e le strade possibili per la trasformazione sostenibile dello sviluppo, che in Italia stenta a decollare. Si cono avvicendati in diretta 85 interventi, raccogliendo oltre seimila visualizzazioni, un successo superiore ad ogni aspettativa.

Il Congresso si è dimostrato una grande occasione per uno scambio di idee e un confronto di esperienze per promuovere la cultura della Sostenibilità tra tutti gli stakeholder: economia pubblica e privata, terzo e quarto settore, cittadini consumatori, esperti; l’intento è quello di affermare la trasformazione sostenibile del modo di produrre e consumare.

Tra i molteplici temi e le diverse proposte ricordiamo quelle che hanno trovato consenso generale:

  • L’importanza di mettere al centro tra gli stakeholder i consumatori, i primi a decretare il successo di ogni impresa. Come attori e non come obiettivo. Educarli, formarli, informarli.
  • In questo senso tanto le Associazioni dei Consumatori quanto le Imprese hanno manifestato concreto interesse a potenziare la collaborazione in modo aperto e costruttivo.
  • La necessità di creare maggiore integrazione operativa tra tutti gli stakeholder per ottimizzare l’efficacia della trasformazione sostenibile; più concreti partenariati tra Imprese e terzo settore; un incontro strutturato tra chi può dare e chi ha necessità di ricevere per il bene comune e la coesione-equità sociale.
  • Il contrasto all’abuso del concetto di sostenibilità oggi eccessivamente e impropriamente sfruttato, strumentalizzato: una mancata corrispondenza tra parole e fatti, tra realtà e comunicazione.

Unanime l’impegno a semplificare la comunicazione per renderla accessibile non solo agli utenti finali ma a entrambi le catene, di fornitura e commerciali.

Il Congresso ha anche dibattuto sulla tesi congressuale, il Report sulla “Trasformazione Sostenibile” avviata sulla recente indagine Istat (2020) che, tra 4,4 milioni di Imprese italiane, rileva come poco più di un milione sia interessata ad avviare un percorso di “trasformazione sostenibile”; più precisamente il 68,9% si dichiara attenta a migliorare il benessere lavorativo, il 66,6% a ridurre l’impatto ambientale, il 31,3% a sostenere o realizzare iniziative d’interesse collettivo, il 29,4% a sostenere o realizzare iniziative a beneficio del tessuto produttivo del territorio, il 64,8% a incrementare i livelli di sicurezza all’interno dell’impresa o nel territorio in cui opera.

In realtà, secondo l’ultimo censimento di ConsumerLab riportato nella tesi congressuale, emerge il primo paradosso, secondo cui neanche duemila Imprese redigono un bilancio, quindi le attività produttive concretamente avviate alla trasformazione sostenibile sono “foglie in un bosco, oltretutto molte di queste foglie sono di fico”.

Da qui un secondo paradosso è che oltre il venti per cento delle pubblicità parla di sostenibilità. In pratica una comunicazione ingannevole perché non ha riscontro in maniera concreta e dimostrata; gli impatti sono perlopiù autoreferenziali; piuttosto diffusa la fallacia che confonde le idee; insomma informazione che non fa bene, non aiuta.

Un terzo paradosso è che ancora solo una minoranza dei Cittadini Consumatori ha cognizioni sufficientemente chiare della sostenibilità; la maggioranza di questa minoranza riduce la sostenibilità all’ambiente e considera il rischio ambientale prevalentemente come climatico e idrogeologico. Molto meno, il 12% è preoccupato per l’inquinamento di acqua, aria e suolo.

Tra le diverse attività produttive i Cittadini Consumatori si aspettano sostenibilità principalmente da agroalimentare (17%), salute e benessere (sanità e cosmesi) (15%), banche, assicurazioni e previdenza (15%), utenze e utility (13%). Solo l’Agroalimentare tende a rispettare questa esigenza; indietro le altre, soprattutto banche e assicurazioni.

La maggioranza dei Cittadini Consumatori è scettica sul reale impegno delle Imprese per la trasformazione sostenibile, mentre circa due terzi vorrebbe che lo fossero maturando l’idea che le scelte di acquisto nel tempo saranno fortemente influenzate dalla valutazione dei loro impatti sulla società; sempre la maggioranza dei Cittadini Consumatori non è impegnato per l’affermazione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile e non ritiene sincera e trasparente la comunicazione delle Imprese e la relazione che intrattengono con il servizio clienti.

In definitiva c’è molto da fare, molto più di quello che si dice; il PNRR pare quindi che non abbia una base sufficientemente solida per attrarre la partecipazione attiva e consapevole dei Cittadini Consumatori.

L’esperienza del Congresso continua su NEXTPEDIA l’enciclopedia del fare sostenibile, dei numeri e dei fatti; uno strumento utile alle Imprese che vogliono avviare consapevolmente il percorso della trasformazione sostenibile e ai Cittadini Consumatori che vogliono meglio riconoscere le Imprese che rispettano il futuro; NEXTPEDIA costruisce una fonte documentale on-demand, aperta a tutti, di importanza strategica per rimanere al passo con il continuo sviluppo delle tematiche SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) ESG (Environment, Social, Governance), SRI (Sustainable and Responsible Investment) nell’applicazione pratica; pubblica recensioni di libri in tema, ricerche, interviste, analisi, lezioni formative, seminari, newsletter, rassegna stampa.

NEXTPEDIA costruisce una Comunità d’interessi, un forum d’interazione, per opportunità di partnership e condivisioni d’intenti, per nuove dinamiche associative e d’integrazione progettuale. Infatti tutti i partecipanti possono offrire e chiedere, dare e ricevere nello spirito dell’open innovation; un criterio che riduce i costi di sperimentazione e neutralizza i rischi che comporta; allarga l’orizzonte con l’analisi di fatti concreti e di opportunità reali per affermare la trasformazione sostenibile.