Video Congresso Future Respect 2023

Il Terzo Congresso FUTURE RESPECT – Imprese sostenibili, pratiche a confronto, si è tenuto dal 4 al 6 maggio 2023 a Roma, Stadio di Domiziano, piazza Navona, in presenza tra addetti ai lavori e aperto al pubblico a distanza su piattaforma digitale, in diretta e differita, per promuovere la cultura della Sostenibilità e le relazioni tra tutti gli stakeholder.

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Giovedì 4 Maggio 2023


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Venerdì 5 Maggio 2023


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Sabato 6 Maggio 2023


Esperienze esemplari dal Terzo Settore:


Condotti da Marina Marinetti, vice direttore di Economy, si sono succeduti oltre cento interventi, 85 in presenza 16 a distanza.

Con il patrocinio del MISE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della FIGC, il Congresso annuale ha visto riuniti in una tre giorni fitta di appuntamenti policy makers, aziende, cittadinanza, consumatori e giovani, per guardare al rapporto fra produzione e sostenibilità in Italia e in Europa, portando avanti un’analisi puntuale dei reporting di sostenibilità. Focus del Congresso sono la Generazione Z – che interrogherà in prima persona le gli ospiti – e il Made in Italy: l’importanza per questo di dotarsi di sostenibilità – anche con l’acquisizione dei mezzi offerti dall’AI e dal machine learning già utilizzati altrove – di concepire il reporting come identificazione strategica, di competitività e innovazione nei confronti prima di tutto dell’Europa in un’ottica di esportazione, tra le principali fonti dei settori produttivi italiani. Un Made in Italy che rispetto all’Europa risulta essere a rischio, visto che delle 136.025 Imprese esportatrici poco più dell’1% redige un Bilancio di Sostenibilità.

Un tanto decantato Made in Italy spesso più dedito al green washing che alla reale attuazione degli ESG. La recente Direttiva Europea, infatti, indica nuovi standard stringenti per i Report di Sostenibilità che oltre quattromila Imprese dovranno a breve adottare. Non solo, la Ricerca “Analisi della realtà operativa e strutturale italiana” mette in evidenza, con dati puntuali, la disinformazione dei Consumatori e l’arretratezza delle Imprese, proponendo pratiche e casi di successo sull’innovazione necessaria per produrre, consumare, lavorare e governare con criteri di Sostenibilità.

Sono 2.612 le principali Imprese italiane secondo l’indice Mediobanca; di queste neanche un terzo (esattamente 793) rendiconta il proprio percorso verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’ONU per il 2030. Addirittura 158 Imprese e 11 banche risultano prive di un proprio sito web, neanche rinviando a una capogruppo se operativa. Di quelle 2.612 (divise a analizzate in 35 categorie di attività, sono 1381 le Imprese che riservano una sezione del proprio sito web alla Sostenibilità. Di queste, 738 pubblicano anche il BdS, mentre le rimanenti 643 non ne redigono alcuno. Le categorie di attività prevalenti: produzione e commercio di mobili, abbigliamento, fabbricazione e commercio di prodotti metallurgici, distribuzione, pubblicità e spettacolo, sono deficitari, rappresentano una debolezza del Made in Italy. Scorporando dal settore fabbricazione e commercio di prodotti farmaceutici, para farmaceutici, dietetici, cosmetici e affini, si evidenzia per i cosmetici la posizione più deficitaria in assoluto, confermata anche dall’analisi delle 25.000 Imprese con 50/499 dipendenti riportata in seguito. Il settore dell’industria del legno è il peggiore, quello del vetro il migliore.

È stata estesa l’indagine sull’insieme delle 25.135 Imprese con più di 50 dipendenti e meno di 500: relativamente ai Bilanci di Sostenibilità solo 1.506 li rendiconta ovvero il 6%. Altre indagini e considerazioni sono riportate nel corposo Report “Sostenibilità in stagflazione. Produrre, consumare, lavorare e governare con criteri ESG. Analisi della realtà operativa e strutturale italiana.

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