LA CONTRORIFORMA DELLA SOSTENIBILITÀ è il titolo della Ricerca che propone un’analisi sullo stato dello sviluppo sostenibile, una verifica sulle modalità della sua rendicontazione e una sintesi del sentiment di mercato in questo momento di preoccupante turbolenza, incerto e imprevedibile.   

La Ricerca coglie specificatamente il programma di semplificazione previsto nella Bussola per la competitività e il pacchetto Omnibus con cui la Commissione Europea, si sta attivando per rendere le procedure burocratiche e gli adempimenti normativi per la rendicontazione delle questioni di sostenibilità, più semplice, mirata e meno gravosa.

La Ricerca indica spunti e soluzioni al V Campus Future Respect 2025 per condividere esperienze, confrontare idee e cercare soluzioni per reagire al degrado tendenziale dell’impegno per lo sviluppo sostenibile; obiettivo è trovare i punti di riferimento per non perdere fiducia e ottimismo in questo momento incerto e imprevedibile che potrebbe debellare le conquiste raggiunte.

La transizione verso uno sviluppo sostenibile rischia di subire un ripensamento di tempi e metodi. 

La Ricerca costituisce la base del sistema ESG PLAN PMI studiato con il Comitato Tecnico Scientifico di Università Sapienza per coinvolgere le PMI, disorientate e sfiduciate dalla complessità degli adempimenti richiesti dagli standard VSME, proponendo un un metodo, una guida di semplificazione e accessibilità per attivare un percorso agevole nell’adozione dei criteri ESG (Environment, Social, Governance). 

La Ricerca aggiorna i dati sul reale impegno delle PMI nello sviluppo sostenibile, rischi e opportunità trascurate, punti di forza e debolezza poco evidenziati. Conferma che cittadini e PMI sono ancora lontani dall’adozione di comportamenti in linea con i criteri di sviluppo sostenibile, ancorché semplificati; senza la loro partecipazione consapevole, il percorso per raggiungere gli obiettivi necessari per la salvaguardia del futuro sarà lungo e impervio.

Laddove, però, le Grandi imprese sono in grado di adattarsi, le PMI sono disorientate, sfiduciate più di prima: occorre semplificare gli adempimenti e diluire i tempi d’implementazione. Infatti sono troppe le PMI che non ritengono né necessario, né, tanto meno, conveniente, avviare, al momento o nel breve periodo, un’evoluzione sostenibile, ritenuta un costo che non genera ricavi, una complicazione organizzativa appesantita da adempimenti onerosi e non incentivata da vantaggi tangibili.