MODEL

La sostenibilità merita rispetto, nell’interesse di tutti. Non è un prodotto, non è una moda, é il futuro.

Ogni cittadino deve avere la possibilità di valutare come e quanto un’attività produttiva sia impegnata nella trasformazione sostenibile. In pratica quando, oltre al giusto rapporto prezzo-qualità, dimostra di essere solida (crea valore con un adeguato rapporto prezzo qualità e una sana gestione), per bene (crea valore senza vizi occulti, danni collaterali o rischi non calcolati, nel rispetto dell’integrità e della legalità), lungimirante (guarda la futuro programmandolo con equilibrio e adeguata innovazione) e generosa (condivide parte del valore creato con il territorio, le comunità e le istituzioni che le permettono di prosperare). 

ConsumerLab ha realizzato il Modello Future Respect (MFR) che  permette di comunicare in modo semplice un indicatore di fiducia per i Consumatori, soprattutto per chi non ha conoscenze adeguate sulla trasformazione sostenibile o non legge i Bilanci di Sostenibilità complessi e prolissi. 

L’organizzazione e la gestione dell’Impresa nel suo percorso di trasformazione sostenibile viene messa a confronto con le migliori pratiche e i casi esemplari di successo, 110 pratiche in tutto, rilevati della catalogazione di oltre 2.000 Bilanci di Sostenibilità. 

Il MFR verifica come e quanto l’Impresa, in ottica consumeristica, ha la capacità di organizzarsi e crescere allineata ai criteri ambientali, sociali, gestionali e comportamentali della trasformazione sostenibile (per il mercato) unitamente ai consolidati rating finanziari (per gli investitori).  

Delle 110 pratiche, 88 sono quelle che afferiscono al sustainability reporting e 22 al financial reporting. Ogni attività è inquadrata negli SDGs (Sustainable Development Goals ONU), nei sei Capitali classificati dall’ IIRC (International Integrated Reporting Council), nei criteri ESG (Environment, Social, Governance).

Ognuna delle 110 pratiche è stata “pesata”attraverso tre ricerche biennali che hanno coinvolto 3.500 Consumatori; rappresentano i loro interessi e la loro sensibilità per definire sostenibile un’attività produttiva; sono in pratica indicatori della capacità di creare fiducia e ottenere il successo sostenibile da parte di un’Impresa nel mercato, cioè presso i Consumatori; quindi dalla capacità di soddisfarli e fidelizzarli. Il “peso” totale delle pratiche ammonta a 1.000 punti; di cui 835 relativi al sustainability reporting e  165 al financial reporting

Più la somma dei punti relativi alle pratiche adottate dall’Impresa si avvicina al punteggio massimo, più l’Impresa dimostra, con l’accessibilità e l’efficacia della narrazione, l’affidabilità, la capacità di attrarre e coinvolgere, di conquistare fiducia e reputazione; in pratica risponde al Consumatore che vuole sapere come l’Impresa opera nell’interesse generale oltre che per il profitto.

Il MFR consente anche di evidenziare tanto i punti di forza su cui puntare nella comunicazione e nella strategia di marketing quanto quelli da potenziare nell’implementazione della trasformazione sostenibile; una sorta di “prova del nove” che assume anche un ruolo preventivo oltre che consuntivo per l’ottimizzazione di efficacia, completezza e rappresentatività.