PRIMA GIORNATA – GIOVEDÌ 18 APRILE
Alfonso Pecoraro Scanio (FONDAZIONE UNI VERDE), promotore pionieristico della tutela dell’ambiente anche precedentemente al suo ruolo di ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, tra i primi in Italia a parlare di sostenibilità, ha sostanzialmente ribadito la necessità di fare qualcosa di nuovo. Da parte dei giovani, sicuramente i più minacciati dall’estinzione stessa, come avvisa la scienza, ma in generale da parte di tutti, con l’avvertenza che i Bilanci di Sostenibilità non bastano. Non basta, cioè, “stare a posto con le carte”, ma servono gli strumenti più innovativi, la tecnologia, l’intelligenza artificiale, per superare le pastoie della burocrazia e di mentalità ed affrontare problemi reali con strumenti reali.
Non potrebbe essere più d’accordo Livio De Santoli (Pro Rettore UNIVERSITÀ SAPIENZA, con delega alla Sostenibilità). Sul tema – ha affermato – molti gli stereotipi da superare. Gli ESG impongono una classificazione, un rating fondato su un modello obsoleto. Serve un confronto che generi una consapevolezza nuova che passi per la coscienza di ciascuno di noi della sostenibilità, e serve la voglia di cambiare. In questo l’Università, per la sua stessa natura, può offrire un valido aiuto, anche in sinergia con imprese delle quali però siano accertati e dimostrati i percorsi reali di sostenibilità intrapresi. L’Università potrebbe addirittura farsi carico di elaborare un “suo” rating indipendente.
Domande dal basso anche per Michele de Tavonatti (V.P. CONSIGLIO NAZIONALE COMMERCIALISTI/ ESPERTI CONTABILI), che ha risposto alle domande proposte dai giovani sulla possibilità di guadagno, diversità tra Nord e Sud del Paese nell’esercizio e nella remunerabilità della professione, e che, nel merito della sostenibilità si è detto d’accordo sul fatto che il fenomeno è più complesso e non può essere ridotto nei limiti dei Bilanci di Sostenibilità e negli ESG. Le imprese stanno “filosoficamente” passando dal concetto di massimizzazione del profitto (che pure resta imprescindibile) ad una consapevolezza ambientale e sociale. Ma è un “passaggio”, appunto, nel quale, con un aggiornamento costante delle competenze, un commercialista preparato come consulente d’impresa è figura centrale di accompagnamento.
Nel cuore della storia d’impresa si è entrati con gli interventi di Giovina Di Cecco (Manager Responsabilità Sociale d’Impresa e Sviluppo Sostenibile Pastificio DE CECCO) e di Valentina Martino (Professoressa associata e responsabile scientifica BIBLHUB SAPIENZA), che hanno raccontato la loro partnership, che vanta ormai alcuni anni. La manager ha portato i saluti del Presidente della pluripremiata storica azienda – recentemente insignita del bollino ITALI X, certificazione di eccellenza per le aziende italiane – il Cav. del Lavoro Filippo Antonio De Cecco imprenditore lungimirante. Il progetto con l’Università, ha affermato Di Cecco, nasce dalla consapevolezza che la cultura d’impresa è il pilastro stesso della sostenibilità e, nel contempo, in azienda, è la sua quotidianità: è il modus agendi et operandi, ma è anche la capacità di stare e rimanere sul mercato, la vitalità d’impresa. Se crescere è il suo dovere principale, la crescita deve essere virtuosa e sostenibile, e quindi duratura. In quest’ottica, IL PROGETTO BIBLHUB offre la possibilità di depositare in una biblioteca il patrimonio storico dell’azienda da sottoporre ai giovani e da far valutare ai docenti. Nascerà un nuovo genere letterario? Per Valentina Martino sì, e non solo: BiblHuB ha l’obiettivo di creare una raccolta libraria sui generis, un vero unicum, fatta di monografie istituzionali, biografie di imprenditori, opere di carattere tecnico-scientifico sui prodotti, ma non solo come patrimonio statico, bensì come piattaforma di relazioni, innestando sui volumi attività didattiche all’interno e iniziative rivolte verso l’esterno e alle imprese. Un modello di interazione diverso dal public engagement che produca un nuovo sapere. A titolo esemplificativo, all’intervento della docente è seguito un reading di alcuni pezzi dei diversi volumi depositati dalla DE CECCO nella biblioteca.
Dalle Associazioni dei Consumatori il commento alla Ricerca di ConsumerLab.it in collaborazione con Markonet “Dalla mobilità elettrica alla mobilità sostenibile”, con gli interventi di Carlo De Masi (Presidente ADICONSUM) e Laura Pulcini (Vicepresidente ADOC), che ha parlato, riguardo allo studio di «vera e propria operazione di verità, quale assist verso un cambiamento di modello di vita per arrivare alla mobilità sostenibile», mentre la ricerca evidenzia che circa il 50% degli intervistati non ha sufficienti conoscenze per acquistare consapevolmente un’auto elettrica. Necessaria, quindi, una più efficace comunicazione. Michele Carrus (Presidente FEDERCONSUMATORI) ha sottolineato lo sforzo delle associazioni come la sua per spiegare ai consumatori l’impegno necessario della transizione verso la sostenibilità integrale, nella consapevolezza che è un momento positivo per l’umanità che può modificare e virare, oltre il semplice ambientalismo, verso un cambio di sistema per il bene comune.
Volfango Politi (CEO CoFondatore ANOMALEET) ha presentato un sistema di prevenzione delle anomalie stradali, in particolare buche e frazioni del manto stradale, che ha suscitato particolare attenzione. La mobilità sostenibile ha bisogno di strade che consentano, oltre la sicurezza, una customer experience soddisfacente. Questo purtroppo non è un fatto scontato, soprattutto nelle strade comunali. Anomaleet ha confermato l’indagine di ConsumerLab che, in un percorso di 415 km di tre tratte autostradali, ha rilevato come in ogni km vi siano in media tra 2,4 e 3,1 buche influenti sulla guida. La spiegazione di cos’è e come funziona Anomaleet ha dimostrato come l’innovazione tecnologica sia utile non solo a prevenire incidenti e assicurare confort di guida, ma costituisca altresì uno strumento per catalogare nel tempo le struttura del manto stradale per la pianificazione dei lavori di manutenzione e la verifica dei costi. Politi ha concluso il suo intervento illustrando alcune esperienze concrete sul campo.
Paola Traversi (Coordinatrice Organizzazione Mostre – MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA, situato nella splendida cornice della Mole Antonelliana) ricorda che il Museo è da sempre attento alle esigenze delle differenti tipologie di pubblico, e adotta soluzioni espositive e strumenti volti a facilitare la partecipazione di tutti i visitatori. Ha descritto le molteplici innovazioni apportate nel museo per l’accessibilità e la fruibilità dell’utenza disagiata, come i pannelli visivo-tattili con immagini a rilievo ad alta leggibilità e testi in braille con mappa del percorso espositivo; i modelli da toccare ed esplorare con le mani che permettono di sperimentare il funzionamento dei principali dispositivi pre-cinematografici e di scoprirne i principi tecnici; l’accesso con percorso tattile-plantare “Loges” e i percorsi dedicati che aprono nuove speranze per la conoscenza culturale, esempio di rilievo per gli oltre quattromila musei, dei quali meno del 10% è sensibile al tema.
Chiara Coricelli (Presidente/CEO PIETRO CORICELLI SpA) e Simona Mesciulam (Direttore Marketing GENERALE CONSERVE SpA – ASDOMAR), hanno presentato un modello vincente di partenariato come evoluzione della semplice fornitura. Insieme hanno studiato, e prevedono di migliorare la collaborazione per ottimizzare l’uso dell’olio nel tonno, non limitatamente alla qualità del prodotto in barattolo: occorre attestare l’olio quale componente del prodotto, come condimento che non va disperso nell’ambiente, pratica oggi pressoché abituale nella quasi totalità dei casi. Due imprese, due storie antiche, orgoglio del Made-in-Italy, che mettono insieme ricerca e comunicazione per rendere il prodotto buono, salutare e attento all’ambiente.
Il mare – i suoi habitat, i suoi ecosistemi, le sue specie, le attività produttive ad esso legate – al centro con Barbara Amerio (CEO – CSR Manager AMER YACHTS SpA). Un’impresa familiare che nel tempo ha sempre ritenuto i consumi e le emissioni, in aria e in acqua, come fattori da minimizzare ottimizzando la sperimentazione con l’innovazione, il lavoro artigianale altamente qualificato, la ricerca di nuovi materiali: un natante è costruito utilizzando i materiali più diversi che devono avere una integrazione sinergica e garantire in maniera unitaria bellezza, funzionalità, efficienza di funzionamento nel rispetto del mare. Quando la missione d’impresa è improntata dall’origine a questi criteri, il risultato non può che diventare un esempio nel mondo, orgoglio del Made-in-Italy.
Marco Frateschi (General Manager ECOVERDE SpA) ha illustrato come avviene l’approvvigionamento delle materie prime fibrose (fibre da riciclo e fibre vergini da forestazione sostenibile). Ecoverde, basandosi sul principio che l’acqua è una importante risorsa e materia prima nel processo produttivo cartario, ha illustrato come sia possibile ridurre i consumi idrici e le fasi di depurazione, e come l’utilizzo di prodotti chimici per il trattamento delle acque e miglioramento delle caratteristiche del foglio, nel rispetto delle normative vigenti, tuteli la salute e la sicurezza dell’uomo.
Daniela Addis (Presidente ASSOCIAZIONE GENERAZIONE MARE), Cristiano Carocci (Ambasciatore ONTM – Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare), Daniela Mainenti (UNIVERSITÀ INTERNAZIONALE UNINETTUNO) hanno apportato testimonianze e le loro proposte di soluzioni concrete per lo sviluppo sostenibile della filiera del mare, rivolgendo appelli alla tutela e al rispetto di una risorsa che è anche perno della vita e della salute del Paese, patrimonio pubblico per quanto riguarda il demanio marittimo, oltreché fonte di ispirazione artistica. Serve una diplomazia ambientale: sfruttare tutte le occasioni possibili, come quella di questo Congresso, per maturare una maggiore consapevolezza, nel tentativo di armonizzare interessi antitetici alle esigenze del mare. Tra gli strumenti imprescindibili c’è la cultura.
Si è parlato alle imprese con Monica Franco (Vicepresidente ASSORETIPMI) che ha voluto dapprima mettere in guardia contro l’abuso delle risorse tecnologiche e digitali, le più energetiche e inquinanti. Missione di AssoretiPMI, ha affermato Franco, è divulgare la cultura di rete e quella imperniata sui temi ESG, e assistere le micro-imprese italiane (tra cui le start up), spesso vere e proprie eccellenze, curandole e potenziandole per permetterne la crescita e sostenerne la sostenibilità – che ha un costo – attraverso il contratto di rete di imprese (ad oggi, ci sono più di 9.000 contratti d’impresa con circa 48.186 imprese).
Al vaglio della GenZ Carmine Daniele (Vice DG – Direttore Area Crediti – BANCA DI CREDITO COOPERATIVO), con le prime domande sull’impatto della tecnologia nel settore. Tecnologia sì come strumento – ha risposto Daniele – che tuttavia non costituisce l’unico elemento per il processo del credito, dove la prossimità e la relazione restano ancora valori fondanti. La tecnologia è utile anche nell’automatizzazione dei fidi e nell’indebitamento, al fine di raccogliere indicazioni sul profilo del cliente, benché non si valuti solo quello. L’automatismo aiuta e costituisce una, base di partenza per l’analisi, che può realizzarsi, tuttavia, solo con un’interlocuzione diretta. Riguardo poi a un eventuale accesso facilitato al credito da parte di un’attività produttiva che abbia intrapreso percorsi di sostenibilità, la risposta è affermativa, poiché è garanzia della sostenibilità degli investimenti stessi, e ci sono anche dei prodotti dedicati, come il mutuo green, ad esempio, o altri a favore delle famiglie. E per l’ambiente, è stato chiesto? Gli sportelli – ha spiegato Daniele – non verranno convertiti: BCC è una banca localista, che, anzi, vuole sviluppare relazione di prossimità con le famiglie e le PMI facilitandone l’accesso al credito e limitando così il ricorso all’usura. I giovani, infine, costituiscono un interesse particolare della Banca, con iniziative dedicate di cui possono beneficiare, o nelle quali possono essere coinvolti.
Andrea Bigai (Presidente EBS – Associazione Energia da Biomasse Solide) ha risposto a una serie di domande proposte dal pubblico a testimonianza dell’interesse per un settore da scoprire e valorizzare: perché è nata EBS e cosa sono le biomasse solide, quali benefici ambientali garantisce, che indotto occupazionale genera, diretto e indiretto. EBS accoglie al suo interno la maggior parte dei produttori industriali di energia elettrica rinnovabile da biomassa solida, la cui parte biodegradabile è ricavata dalla manutenzione dei boschi e delle attività agricole e agroindustriali. Si tratta di fonti rinnovabili e programmabili, che contribuiscono in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti al 2030 e al 2050, e di sicurezza/indipendenza energetica del Paese. Ancora oggi, troppa parte di queste fonti non è valorizzata per una serie di pastoie burocratiche da rimuovere; inoltre, recenti stravolgimenti del contesto di mercato hanno compromesso l’efficacia dell’attuale meccanismo di integrazione dei ricavi e costretto un numero sempre crescente di impianti ad arrestare la produzione in ripetuti periodi. Eppure, c’è una enorme quantità di materiali inutilizzati che oltretutto ostacolano la corretta manutenzione del territorio, rappresentando un valido esempio dell’importanza fondamentale dei servizi ecosistemici.
Sono intervenuti, infine, Paolo Bacciga, Gabriele Felici, Fabrizio Santori (Dottori Commercialisti) in un intenso dibattito finalizzato a stabilire la formula più efficace e programmabile per assistere le Imprese nell’impostazione e nel perseguimento di un percorso di trasformazione e adattamento sostenibili. Un confronto concreto e realistico, che conferma l’evidenza dell’inevitabilità di questa trasformazione, da considerare un investimento e non un costo, purché allineata alla serietà dell’impegno, alla determinazione per implementarlo con trasparenza e costanza, alla consapevolezza che la futuribilità è sinonimo di sostenibilità.
Francesco Sarcina (Direttivo SUMMAE Onlus) ha illustrato la missione dell’Associazione fondata nel 2008 da professionisti ed ufficiali dell’Arma per creare condizioni con cui sostenere persone che vivono disagio sociale ed economico attraverso l’attuazione di iniziative socio-educative e culturali.