Congresso Future Respect 2024

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Introduzione

Ha aperto i lavori Francesco Tamburella, coordinatore di CONSUMERLAB (Centro Studi di FUTURE RESPECT, MARKONET, COMITAS): «Siamo soddisfatti per il successo dell’esperimento riuscito di ribaltare l’interazione: non più l’Impresa che parla e il consumatore che ascolta su temi che magari non interessano o sono poco comprensibili; ora, l’Impresa risponde a domande, curiosità o richieste di spiegazioni, rivolte dai consumatori in generale e dai giovani GenZ in particolare. Questo format diventerà un servizio permanente; assumeremo il ruolo di pontieri contattando le Imprese per raccogliere le risposte alle domande pervenute; le pubblicheremo per una divulgazione social e per la raccolta di FAQ [Frequently Asked Questions] con il relativo rating d’interesse ed efficacia comunicativa».

Il Congresso ribadisce la necessità di fare sistema per creare sinergie appropriate e potenziare la produttività in un’ottica di futuro autenticamente sostenibile ed equità sociale. Tre i binari su cui si muove con questo obiettivo: 

  1. valorizzare la storia d’impresa nella storia d’Italia l’heritage d’Impresa è la base su cui poggia concretamente la sua reputazione, solida se ha radici in una storia di lavoro senza macchie, coerente con l’interesse generale, attenta all’equità e alla coesione sociale, nel rispetto del bene comune e di una condotta verificabile. Il BiblHuB di Università Sapienza, presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, raccoglie le monografie istituzionali delle attività produttive che concorrono alla storia dello sviluppo economico del Made-in-Italy. 
  2. presentare WE, “la moneta invisibile che salverà il mondo” – ogni prodotto-servizio che acquistiamo ha un prezzo industriale e commerciale; non contiene tutti i costi che invece rimangono a carico dell’ambiente, della società, del diritto, cioè delle casse pubbliche e del bene comune. Un costo economico nascosto: danni collaterali, vizi occulti, rischi non calcolati, esternalità. Il futuro di tutti dipende invece proprio dalla valutazione costante delle esternalità. La WE [Weight of Enternality] è la moneta invisibile che serve a dare conto di questi costi; più alto il valore della WE, più quel prodotto-servizio a cui si riferisce, messo a confronto con altri simili, non va acquistato. 
  3. promuovere consapevolezza sulla sostenibilità stimolando la curiosità, soprattutto dei più giovani: i cittadini, soprattutto la GenZ (i giovani pronti a entrare nel mondo del lavoro e delle professioni), vogliono partecipare e interagire con le Imprese e i loro leader. L’importante è conoscere, per essere consapevoli di reputazione, trasparenza, integrità: ciò che caratterizza l’impegno per lo sviluppo sostenibile. Future Respect diventa un ponte con cui agevolare questa consapevolezza – portando le domande dei cittadini all’Impresa e raccogliendone le risposte – e implementando in tal modo un archivio a disposizione di tutti: consumatori, decisori pubblici, terzo settore, concorrenti.

Il Congresso ha un format originale: le imprese si raccontano non attraverso discorsi liberi, bensì rispondendo alle domande precedentemente raccolte sui social o nella rete di ConsumerLab. Questo garantisce genuinità alle risposte delle Imprese che “ci mettono la faccia”, accettando di aprirsi con trasparenza alle reali istanze dei cittadini (consumatori e utenti) che cercano consapevolezza per orientarsi nel mercato. Un modo più efficace di divulgare la cultura della sostenibilità, laddove i Report/Bilanci di Sostenibilità non hanno raggiunto risultati ottimali, così come le strategie di marketing e pubblicitarie ad oggi adottate. Le risposte alle domande dei cittadini consumatori saranno quindi il filo conduttore del Congresso. 

Ma, soprattutto, il Congresso apre le porte alla GenZ per creare interazione con le Imprese pronte ad ascoltare, rispondere alle domande e indicare le esperienze più efficaci per “maneggiare” le prospettive future. 

Conclude Francesco Tamburella: «Essere sostenibili cambia radicalmente il paradigma economico. Occorre quindi dimostrare con chiarezza e comunicare al mercato le opportunità di crescita a prova di futuro e di cooperazione con le altre Imprese, e la possibilità di una innovazione che garantisce la competitività e genera trasparenza e quindi fiducia da parte dei Consumatori. Il Consumatore, infatti, nonostante sia oggi più che mai incline ad apprezzare i valori della sostenibilità, è ancora poco informato sulle pratiche di gestione sostenibile adottate dalle imprese, mentre è un suo diritto essere informato per adottare scelte di acquisto e stili di vita in maniera più responsabile. Nel rispetto del futuro».